Intervista a Oliviero Bifulco
Le allieve di Ica-do Asia, Alice e Beatrice, intervistano Oliviero Bifulco, ballerino classico allievo della scuola di “Amici” durante la 16esima edizione e da quest’anno insegnante di danza classica a Ica-do.
La trasmissione “Amici” è una trasmissione seguitissima, soprattutto da giovani ragazzi che studiano canto e danza e aspirano a poter entrare un giorno nella scuola più ambita di Italia e che guardano con ammirazione i giovani allievi che ogni anno hanno l’opportunità di fare questa bellissima esperienza.
Non capita tutti i giorni di poter parlare direttamente con qualcuno che ha avuto la fortuna di poter vivere quest’avventura, soprattutto che ha potuto godersi momento per momento tutti gli step più importanti che si possono vivere all’interno della scuola come Oliviero, che è riuscito ad arrivare a partecipare alla fase serale del programma.
Le allieve di Ica-do con molta ammirazione e curiosità intervistano il loro maestro che spiega cosa c’è dietro ad un programma così di successo come “Amici”, il lavoro, l’impegno, la costanza e la determinazione che gli sono serviti per andare avanti.
Quando hai deciso di tentare l’esperienza ad “Amici” ?
Precisamente ho deciso di tentare l’esperienza ad “Amici” nel Luglio 2016, ho inviato un video e mi hanno richiamato per l’audizione a Settembre. Ho deciso di intraprendere questa nuova avventura prima di tutto per fare un’esperienza nuova, abituato al teatro avevo voglia di tentare anche quella televisiva e poi perchè dopo un brutto infortunio al metatarso nel Gennaio del 2016 facevo ancora fatica a ballare e non sapevo se sarei riuscito a tornare in teatro, ma non volevo assolutamente fermarmi e avendo sentito che ad “Amici” cercavano ballerini, non mi sono voluto precludere questa opportunità e mi sono buttato.
Ne è valsa la pena ?
Sì, ne è valsa la pena.
Come ti sei preparato per superare i provini ?
Sarò sincero. Dopo l’infortunio sono stato fermo 6 mesi senza ballare, mi allenavo andando in palestra ma non riuscivo neanche a salire sulla mezza punta per paura che il dolore tornasse. Quando ho deciso di fare l’audizione per “Amici” ero ancora infortunato e quindi ho deciso di temporeggiare fino all’ultimo per prepararmi all’audizione, in attesa che il male al matatarso passasse del tutto. Ho incominciato a ballare di nuovo solamente una settimana prima, aiutato da una mia amica. Insieme abbiamo preparato tre pezzi. È stato difficile perchè ero fermo da molto tempo, ma fortunatamente il mio corpo ha reagito bene. Ho fatto l’audizione di due giorni a Roma e da lì ho ricominciato a ballare.
Come ti sei sentito quando ti hanno ammesso? Com’è stata l’esperienza al Serale ?
Quando mi hanno ammesso è stata una bellissima emozione. Era tanto che ero fermo, avevo voglia di ricominciare ed ero carico di energia positiva. La fase del serale è stata un’esperienza altrettanto intensa ma molto diversa. Eravamo a metà anno e a differenza dell’inizio, in cui eravamo tutti carichi ed emozionati, in questa fase eravamo tutti molto stanchi e stressati, forse non ce la siamo goduta come dovevamo, ma è stata in ogni caso una bella avventura.
Quante ore al giorno ti allenavi per preparare una puntata ?
Devo fare una distinzione tra la prima e la seconda parte dell’anno. Durante la prima parte lavoravamo al massimo tre ore al giorno, eravamo tanti e dovevamo abituarci ai ritmi. Prima della fase serale lavoravamo tutto il giorno, la mattina per la lezione e tutto il giorno per preparare le coreografie da presentare in puntata. Durante il Serale le ore di prove sono davvero tante, dall’alba fino a tarda notte con poche ore di riposo. Da casa non si vede tutto il lavoro che c’è dietro, ma sono ritmi davvero molto stressanti .
Quali insegnanti ti hanno seguito ?
Durante la fase pomeridiana ho lavorato con quasi tutti i professori e con i loro assistenti, mentre durante il serale si lavora con Giuliano Peparini e con i suoi tre assistenti.
Quali sono state le tue coreorafie preferite ? Quali quelle più difficili ?
Le mie coreografie preferite sono stati i passo a due del maestro Kledi e della maestra Celentano, i professori con i quali mi sono trovato meglio. Le coreografie più difficili sono state sicuramente le variazioni classiche.
É un’esperienza che consiglieresti ad altri aspiranti ballerini ? Perchè?
Assolutamente sì. É un esperienza formativa, che ti fa crescere e maturare, è un trampolino di lancio che ti offre tante opportunità per lavorare in questo mondo. Bisogna essere predisposti caratterialmente, è un’esperienza per quanto molto bella, anche molto pesante e devi essere pronto ad affrontare tutti gli ostacoli che ti si pongono davanti senza lasciarti sopraffare.
Uscito dalla scuola, quanto ti ha aiutato questa esperienza in ambito lavorativo ?
Sono cresciuto molto, sia come artista che come persona. I tempi televisivi sono molto diversi da quelli teatrali e mi sono ritrovato ad imparare molte coreografie in pochissimi giorni, variazioni classiche in una settimana. Se non vuoi restare indietro devi imparare a lavorare a ritmi più veloci e per quanto molto pesante, è stato sicuramente positivo per maturare come ballerino. Ho imparato a esperimermi e a trasmettere ciò che sapevo non solo attraverso la danza ma anche con le parole dovendomi sempre rapportare con il pubblico, i professori ecc..
Sicuramente questo anno che ho trascorso ad “Amici” mi ha aiutato sia ad avere molte collaborazioni e opportunità, sia ad avere visibilità che mi è molto di aiuto.
Se dovessi descrivere l’esperienza con una parola ?
Sarebbe troppo banale dirti intensa, penso che se dovessi descrivere con una parola l’esperienza direi VORTICOSA.
Perchè hai scelto di insegnare ad Ica-do ?
Arrivando da un percorso accademico e teatrale condivido l’approccio lavorativo e le idee di Ica-do in questo lavoro. Anche se lavoro da poco qui posso già dire di trovarmi molto bene.