PRENDERSI CURA DEL NOSTRO SECONDO CERVELLO: L’INTESTINO

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La flora intestinale è composta da oltre 100 miliardi di batteri di diverso tipo che, in perfetta simbiosi con l’organismo umano, ci permettono di esporci quotidianamente a cibo, fermenti e tossine, facilitando la digestione e l’attivazione del nostro sistema immunitario. Il mantenimento di questo equilibrio è intimamente legato alla salute intestinale, al corretto assorbimento dei nutrienti che mangiamo quotidianamente e al corretto funzionamento del sistema immunitario.

In termini più scientifici parliamo di microbiota umano (microflora), ovvero l’insieme delle 10-100 migliaia di miliardi di cellule microbiche proprie di ciascuna persona, residenti specialmente nell’intestino. Il numero e la quantità di diverse specie microbiche possono variare enormemente da persona a persona.

Sono proprio i probiotici, microorganismi vivi di origine umana, che conferiscono effetti benefici e salutari per l’organismo.

L’ importanza dei probiotici è fondamentale nel contribuire al mantenimento di un sistema immunitario forte.

Con il progredire della società dei consumi, una delle maggiori ripercussioni sulla nostra salute sono le infezioni intestinali e la loro ripercussione a livello immunologico. Sempre più persone con intolleranze al glutine, al lattosio e varie proteine. Flatulenza, alterazioni delle contrazioni intestinali, stitichezza, bruciore e dolori allo stomaco sono solo alcune delle conseguenze della modifica dell’equilibrio dei batteri che costituiscono la nostra flora intestinale.

“Tutte le patologie iniziano nell’intestino”

disse Ippocrate (460-370 a.C.); ciò significa che se si riesce a mantenere un effettivo stato di eubiosi si preserva la salute dell’intero organismo, prevenendo molte patologie e disturbi gastro-enterici.

Ma cosa si intende per stato di eubiosi?

Si parla di “eubiosi” se la flora batterica intestinale è corretta ed equilibrata. Questa condizione si può instaurare con uno stile di vita sano, quindi una giusta alimentazione, l’attività fisica, l’allontanamento di fattori stressanti, l’adeguato riposo, ecc.

I principali batteri probiotici nel nostro intestino sono i lattobacilli e i bifidobatteri. Essi hanno molte funzioni benefiche, ad esempio neutralizzano sostanze tossiche o cancerogene, sintetizzano vitamine, abbassano il colesterolo, stimolano l’immunità a livello intestinale, aumentano la digeribilità del lattosio, delle proteine e dei lipidi, migliorano le allergie alimentari e le malattie respiratorie di natura allergica e infettiva, ecc.

In particolare i bifidobatteri, ad esempio, si sviluppano con elevate velocità di crescita in presenza di elevate concentrazioni di carboidrati. I principali prodotti di questa fermentazione sono gli acidi grassi a corta catena (SCFA): acetato, propionato, butirrato, ecc. Essi hanno vari effetti positivi, ad esempio nutrono le cellule intestinali, intervengono nel trasporto del ferro e abbassano il PH, riducendo lo sviluppo di patogeni e favorendo l’assorbimento dei minerali.

E cosa succede se viene meno lo stato di eubiosi?

Un errato stile di vita, come una alimentazione sbagliata, può comportare uno stato di “disbiosi”, ovvero uno squilibrio della flora batterica enterica. Essa porta ad un insieme di disturbi funzionali gastroenterici che possono evolvere in malattie anche coinvolgenti organi od apparati distanti dal colon. Ad esempio, può comportare cattiva digestione, gonfiore ed aria addominale, infiammazione dell’apparato digerente, intolleranze alimentari, sviluppo di Candida ed altri funghi, cistiti ricorrenti.

Per questi motivi, i probiotici si sono dimostrati utili nella cura di disturbi gastro-intestinali, gastro-enteriti infettive, sindrome del colon irritabile, colite ulcerosa, infezione da Helicobacter pylori, malassorbimento, allergie alimentari, cistiti, candidosi, ecc.

Cosa possiamo fare per mantenere in salute il nostro microbiota?
Non facendoci mancare cibi di natura vegetale come i legumi, la farina di frumento, i germi di grano, le banane, le cipolle, l’aglio e i broccoli. Questi alimenti contengono un buon quantitativo di fibre che sono per noi indigeribili e che invece sono il carburante principale per il metabolismo dei batteri intestinali. Le fibre ingerite vengono così trasformate dal nostro microbiota in acidi grassi a catena corta, delle sostanze che hanno un effetto antinfiammatorio sulla barriera intestinale.

Ci sono delle dosi raccomandate di fibre?
Non specificamente. Come per tutto anche per l’assunzione delle fibre deve valere la regola del buon senso. Devono essere presenti nella dieta ma senza esagerare. Questo perché la fermentazione di questi composti porta alla formazione di gas intestinali. Questi segnali a volte, e capita spesso, possono poi essere interpretati erroneamente come possibili intolleranze ad un alimento. Si finisce così per privarsene del tutto e seguire diete immotivate, quando in realtà basterebbe dosarne la quantità senza esagerare.

Un altro consiglio utile può essere fornire al nostro organismo probiotici sotto forma di yogurt o principalmente di kefir, un integratore che promuove la crescita e l’omeostasi di batteri.

 

Articolo a cura di Maria Parisi

Biologa Nutrizionista

Numero iscrizione albo dei Biologi AA_081358